Rivista riflessi

N.3 / Luglio 2021

N.3 / Luglio 2021

Consulta qui di seguito il sommario completo nel nuovo numero della Rivista e leggi i vari Abstract, cliccando sui titolo di ciascuno.

Riflessioni durante la tempesta

Di Anna Antonetti e Roberta Caviglia

“Queste cose accadono altrove”, quante volte siamo stati spettatori distanti di disastri apocalittici? Ma questa volta, la tempesta, dalla lontana Cina, è arrivata proprio da noi in Italia, mentre in altri paesi a noi vicini, ancora si pensava che “queste cose accadono altrove”, e poi… tutto il pianeta è stato “unito” da questa pandemia.
Così, nel vortice di una vera tempesta globale, restiamo frastornati da ciò che sta accadendo, rischiamo di non vedere né sentire cosa ci succede, cosa cambia del nostro modo di entrare in relazione con l’altro, con l’esterno/estraneo… quasi come essere improvvisamente avvolti da una tempesta di sabbia, perdiamo ogni riferimento, si può solo stare fermi sperando che finisca presto.
In questo sorprendente contesto, il lavoro che proponiamo vuole essere un semplice diario di bordo, nel quale abbiamo raccolto le prime riflessioni e le piccole scoperte quotidiane sperimentate con i nostri pa- zienti e condivise per scoprirne insieme nuovi significati.

Tessere racconti, sogni, giorni... Uno sguardo binoculare, tra corporeità e mondo immaginativo

Di Emanuela Canton

L’autrice, a partire da qualche spunto di riflessione in merito ai cambiamenti e alle sfide che la pandemia mette in campo rispetto al nostro embodiment e all’affettività, aprendo anche interrogativi più vasti, sotto- linea la pregnanza, in questa fase, della dimensione onirica, portatrice di significati profondi non solo sul piano personale, ma anche archetipico e collettivo. Partendo dal sogno di una paziente, voce della psi- che in risonanza con la vita diurna, si collega alla suggestione di Kalsched, sulla necessità di uno sguardo binoculare, sul mondo esterno e sul mondo interiore, mitopoietico. Un tessere condiviso di fili, sogni, rac- conti, come la sognatrice riporta: la metafora della tessitura, squisitamente femminile ed estiana, come bilanciamento rispetto alla frenesia maniacale e alla paura del nulla, all’inedito rischio della “crisi della presenza” odierno.

Essere tridimensionali in uno spazio bidimensionale: dal contatto fisico a quello percepito

Di Roberta Bassani e Vittoria La Costa

Questo articolo narra del periodo che stiamo attraversando, dall’inizio della pandemia alla situazione attuale, mettendo in figura diverse modalità di adattamento creativo alle diverse circostanze che, via via, modificavano lo sfondo entro il quale collocarsi. Le esperienze che raccontiamo sono sia personali, nelle differenze dei nostri punti di partenza e nelle similitudini del lavoro che portiamo avanti insieme, e sia condivise, focalizzando l’ultima parte dell’articolo su un gruppo particolare, la Compagnia della Mia Misura, un progetto di danza e teatro integrato con persone disabili, in cui si combinano insieme le nostre competenze somatiche e psicocorporee.

Siamo stati DADaisti!

Di Daniela Lucchetti

La formazione a distanza sperimentata durante i lavori della scuola di specializzazione IGA – Istituto Gestalt Analitica di Roma, nel periodo del primo lockdown, iniziato a marzo 2020, è diventata occasione per riflettere sugli eventi di quel periodo e sui concetti che maggiormente si sono mostrati efficaci per nar- rare e rappresentare le infinite complessità e connessioni della nostra stravolta quotidianità. Il tentativo di attivare una configurazione condivisa e in con-divenire dei nostri percorsi formativi ci ha portati ad abitare materialmente e virtualmente nuovi confini, costruire nuove zone di contatto, oltrepassare lin- guisticamente gli abituali dualismi per mettere in campo la nostra piccola trasformazione.

Lo schermo come difesa adattiva

Di Debora Pennarossa

A partire dalle strategie protettive adottate per contenere la diffusione del Coronavirus è possibile ampliare la riflessione sul ruolo delle difese individuali e dell’adattamento funzionale che ne consegue. Lo schermo del computer ha salvato la continuità del processo terapeutico e ne ha permesso l’evoluzione, così come alcuni meccanismi di difesa hanno, verosimilmente, garantito la sopravvivenza e la crescita di alcuni pa- zienti di fronte ad eventi dolorosi altrimenti intollerabili.
In una cornice pandemica, che ha fortemente richiamato la necessità di tutela dal rischio di malattia, abbiamo potuto fare esperienza, individuale e collettiva, della funzionalità di alcune tendenze difensive e del loro impiego nel corso della psicoterapia.

Come traghettare il Processo Corporeo nella Pandemia

Di Emanuela Canton, Vittoria La Costa, Rosa Spennato

Le autrici ripercorrono i passaggi che le hanno portate a riflettere, adattarsi e svolgere il programma del Processo Corporeo al primo anno della scuola di specializzazione, dalla sperimentata modalità in pre- senza a quella meno nota di formazione a distanza (FAD). Per la scuola di specializzazione IGA-CSP, il 2020 è stato un anno importante, perché ha segnato l’inizio del corso degli allievi didatti. Nello stesso anno, in tutto il mondo ha cominciato a diffondersi, sempre più velocemente, il virus ormai noto come Sars-CoV-2. Dopo il disorientamento iniziale, dovuto, appunto, allo scoppiare della pandemia e al con- seguente lockdown, le autrici hanno creato un gruppo di lavoro. Questo articolo ricostruisce i passaggi, si sofferma sulle sensazioni, sulle emozioni, sui cambiamenti di prospettiva, avvenuti sia nel gruppo di lavoro sia individualmente. Nelle diverse situazioni che si sono presentate nel corso di questo periodo (lockdown e presenza con mascherina e distanziamento) sono stati apportati cambiamenti al programma senza, con questo, tradire il mandato di conoscenza teorico/esperienziale proprio di un lavoro corporeo.

Vicissitudini di un gruppo al tempo della pandemia

Di Tania Facioni, Rosa Spennato

Le autrici ripercorrono il tempo e lo spazio del cammino del gruppo con i cambiamenti avvenuti a causa della Pandemia che le ha costrette a chiudere tale spazio in presenza; condividono le riflessioni che le hanno portate di volta in volta a confrontarsi sia con quello che accadeva all’esterno sia con quello che accadeva dentro di loro e in rapporto con i componenti del gruppo. Raccontano dell’impegno per cercare di tracciare rotte per identificare nuovi spazi per vivere e giocare insieme senza tradire il proprio mandato mentre l’Italia tutta entra ed esce dai confinamenti in questo lungo anno che segna un passaggio di un’Era, ante e post covid 19, che sta modificando non solo i nostri rapporti ma anche le nostre identità.

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