Di Francesca Tucci
Quali significati nascosti nel viaggio del brutto anatroccolo per divenire cigno?
Ad una prima lettura questa fiaba sembra esteticamente orientata ; chi conosce la biografia dell’autore può intravedere le sue personali lotte interiori volte alla meta ultima dello sviluppo artistico , nonché psichico.
Una lettura più attenta, che non tenta di salvaguardarsi dal coinvolgimento più profondo, lascia intravedere l’ambivalenza materna, l’addomesticamento delle tendenze in cosce che rischia di divenire invalidante, il motivo dell’esilio (l’aspetto brutto e strano del piccolo anatroccolo) che diviene sintomo-guida di uno speciale destino. Si trovano forze contrapposte: il miope razionalismo che rischia di impoverire le potenzialità creative, il contatto con le emozioni che lo richiama a proseguire il processo di trasformazione.
Nella narrazione delle vicissitudini del brutto anatroccolo si ritrovano esposte alcune fasi del processo di individuazione ipotizzato da Jung , secondo cui una pulsione archetipica alimenta il processo di presa di coscienza.