L’anima dei luoghi

Di Barbara Massimilla.

Nell’ultimo numero della rivista di psicologia analitica (n. 28 del 2009) L’anima dei luoghi, Barbara Massimilla approfondisce il tema dello spazio.
L’autrice, partendo dall’assunto che i luoghi, sia come spazio fisico, sia come spazio all’interno del Sè, incidano sull’identità individuale e colletiva, ripercorre come in un viaggio l’idea dello spazio nel cinema, nell’arte figurativa e nella letteratura, toccando, infine, i luoghi di cura del disagio mentale, sia privati che istituzionali.
Barbara Massimilla affronta il tema prendendo spunto dall’immagine di due palme che, a distanza di anni, è ancora impressa nella sua anima. Inizia, infatti, con queste parole “durante l’infanzia e lo scorrre dell’età, le palemsi sono trasformate, hanno assunto una forma intima quasi umana, quasi un riferimento irrinunciabile per il mio mondo interno… forse incarnavo il simbolo dell’esilio dalle colonie greco-albanesi della primissima infanzia alla città dei Fori, esprimevano la nostalgia per quel mondo colorato delle origini, divenendo metafora di un sostegno segreto, simile ad una coppia di antenati che ti segue ovunque con lo sguardo”.
La seconda parte del seminario è stata incentrata sulla narrazione di un caso clinico: “Lo spazio bianco della maternità”. Il caso descrive la storia di una paziente che nella sua “incapacità” di divenire madre rispecchia la difficoltà e l’assenza di un immaginario interiore. Il procedere attraverso la creazione di uno spazio mentale, costituirà poi lentamente il formarsi di uno spazio fisico adeguato ad accogliere il bambino: come possiamo, infatti, accogliere qualcuno dentro se il nostro stesso corpo è terra straniera?

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